Orsenigo, 25 Luglio 2025 – Il settimo Bilancio di Sostenibilità di ICAM racconta una filiera sempre più tracciabile, l’impegno concreto per l’adattamento climatico nei Paesi d’Origine, la centralità delle persone e un modello d’impresa che guarda al futuro attraverso la doppia transizione ambientale e digitale.
- 74% del cacao acquistato da filiere dirette o integrate, per una filiera più trasparente e responsabile.
- Oltre 27.000 appezzamenti mappati nei Paesi d’Origine, in linea con il nuovo Regolamento europeo contro la deforestazione (EUDR).
- 95% dei terreni già conformi ai criteri “deforestation-free”, grazie a un lavoro capillare sul campo.
- 600 famiglie coinvolte in Uganda nel progetto pilota “Sustainable Farming”, con l’86% che ha adottato pratiche di fertilizzazione organica.
- -30% di intensità emissiva Scope 1 e 2 rispetto al 2020, grazie a investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili.
- 93% del packaging primario è già riciclabile o compostabile, in linea con gli obiettivi di eco-design e riduzione dell’impatto ambientale.
ICAM Cioccolato, azienda familiare giunta alla sua terza generazione, è oggi un punto di riferimento a livello internazionale nel mondo del cioccolato e dei semilavorati del cacao, con una presenza in 75 Paesi e un modello produttivo che unisce tecnologie avanzate, filiera corta e presidio diretto delle origini. Una visione imprenditoriale orientata alla creazione di valore condiviso e all’innovazione, nel rispetto delle persone e del pianeta. Con il suo settimo Bilancio di Sostenibilità, ICAM rende tangibile un impegno che dura da anni: costruire una filiera tracciabile, valorizzare l’operato delle comunità dei Paesi d’Origine e crescere in modo coerente con i propri valori.

“Il Bilancio di Sostenibilità riflette la continuità del nostro impegno, caratterizzato dalla consapevolezza di una responsabilità attuale e intergenerazionale che implica la collaborazione a tutti i livelli e la cultura, intesa come competenza e come condivisione di valori. Il 2024 è stato per ICAM un anno caratterizzato da crescita e consolidamento, abbiamo implementato attività di governance trasformativa, rafforzando la presenza della sostenibilità nelle decisioni aziendali, e continuato a portare avanti iniziative che non solo tutelano l’ambiente, ma promuovono anche il benessere delle persone lungo tutta la filiera”
Sara Agostoni, Chief Sustainability Officer di ICAM Cioccolato
Evoluzione sostenibile e filiera consapevole
Partendo da un approccio che – sin dalla sua nascita – ha visto l’azienda impegnata nello sviluppo di una rete di relazioni solide con le cooperative di coltivatori (e con i coltivatori stessi), ICAM ha saputo creare un ecosistema basato su valori condivisi tradotti in pratica e definiti all’interno di un Codice Etico e del Codice di Condotta per i Fornitori di Cacao redatti in conformità alle principali normative e best practice in materia di diritti umani e responsabilità sociale d’impresa e a garanzia di una gestione trasparente e responsabile delle relazioni umane e commerciali. È proprio grazie a questo approccio che, delle oltre 30.000 tonnellate di cacao acquistate nel 2024, il 74% proviene da filiere corte e integrate, una scelta che consente di esercitare un controllo diretto anche sulla qualità delle materie prime.
Tracciabilità della filiera (e della sua gestione etica) e qualità del cacao, sono gli elementi cardine attraverso i quali ICAM opera nelle proprie filiali operative in Uganda e Perù, così come nelle oltre 20 filiere di approvvigionamento in Africa e Sudamerica. Paesi in cui l’azienda rafforza la gestione responsabile della supply chain adottando sistemi di certificazione etiche e ambientali, come Fairtrade, Rainforest Alliance e Biologico. Questi protocolli, che coprono oggi il 64% del cacao prodotto da ICAM, rappresentano un importante supporto nella verifica del rispetto degli standard ambientali e sociali, nel favorire il miglioramento della qualità e della produttività e nel garantire un equo riconoscimento economico ai produttori, a cui viene corrisposto un premio o un prezzo più alto.
Inoltre, in conformità con il Regolamento UE sulla deforestazione (EUDR), ICAM ha adottato un approccio strutturato alla tutela delle foreste. Nel 2024 è stato completato un importante lavoro di geolocalizzazione di tutti i fornitori strategici, con oltre 27.000 appezzamenti agricoli nei Paesi d’Origine, con l’obiettivo di dimostrare il rispetto del principio di “deforestation-free” per l’intera filiera. Questo lavoro capillare di mappatura dei terreni si traduce oggi in risultati concreti e positivi: il 95% dei terreni mappati è risultato già conforme ai criteri EUDR, con uno scarto del 5% per cui sono in corso specifici approfondimenti e, dove possibile, saranno attuati dei piani di mitigazione.
Evoluzione del progetto pilota “Sustainable Farming”
L’impegno di ICAM nella creazione di filiere sostenibili per l’ambiente e le persone, ha trovato nel 2022 la propria declinazione pratica nel progetto pilota “Sustainable Farming for a Climate Resilient Livelihood of Cocoa Farmers in Uganda”. Realizzato in collaborazione con un cliente internazionale (Corpeq BV, SanoRice Holding BV), l’ONG Solidaridad East & Central Africa e co-finanziato dal Fund for Responsible Business (FVO) e dal Ministero degli Affari Esteri Olandese, il progetto ha permesso di supportare e formare oltre 600 famiglie di coltivatori ugandesi nella gestione di 310 ettari di piantagioni di cacao distribuiti in 31 villaggi del distretto di Bundibugyo. Con una durata di 4 anni complessivi, il progetto mira all’implementazione di un modello di sviluppo agricolo inclusivo e resiliente, dove il miglioramento della qualità del cacao si traduce anche in maggiore autonomia, stabilità economica e coesione sociale per le comunità coinvolte.
Grazie all’ottimizzazione del sistema agroforestale– che combinano la coltivazione del cacao con alberi da ombra, colture complementari e vegetazione autoctona – è stato infatti possibile offrire ai coltivatori coinvolti conoscenza e strumenti per implementare pratiche finalizzate al raggiungimento di una serie di benefici ambientali e agronomici. Tra questi, una maggiore protezione del suolo, l’incremento della sua fertilità naturale e biodiversità, elementi che hanno avuto un impatto significativo anche sull’incremento della produttività e, di conseguenza, sulla possibilità di diversificare le fonti di reddito delle famiglie agricole e di aumentare la sicurezza alimentare. A due anni dall’inizio del progetto, i risultati raggiunti sono stati significativi con numeri che incoraggiano l’azienda a procedere in questa direzione e che definiscono il progetto Sustainable Farming un modello virtuoso e replicabile. Ad oggi, infatti, l’86%dei coltivatori coinvolti nel progetto ha adottato e applicato correttamente le tecniche di fertilizzazione organica, il 66% ha adottato una corretta spaziatura tra gli alberi e il 70% ha implementato le tecniche di potatura trasferite per permettere una corretta crescita delle piante e una riduzione delle infestazioni da parassiti e malattie del 21%.
I cicli di formazione sono stati tenuti da un gruppo di 27 agronomi di ICAM Chocolate Uganda che hanno affiancato direttamente i coltivatori nella gestione quotidiana delle piantagioni e promuovendo scambi di conoscenze tra gli agricoltori stessi. Oltre agli aspetti tecnici, il percorso ha toccato anche temi legati alla comunicazione interculturale, al coinvolgimento delle comunità, all’uso di strumenti digitali per il monitoraggio e a iniziative volte a favorire l’inclusione sociale.
Inoltre, nel 2024 oltre il 98% dei coltivatori coinvolti nel progetto Sustainable Farming ha aderito al VSLA (Village Savings and Loan Association), uno strumento chiave per promuovere inclusione, autonomia e benessere, con un impatto sociale positivo e duraturo. Si tratta di gruppi di risparmio autogestiti e autofinanziati che mettono a fattor comune i risparmi dei membri in caso di emergenze, investimenti in attrezzature, spese familiari (come le rette scolastiche) e per facilitare l’accesso al credito, rafforzando reti di solidarietà e fiducia reciproca.
Le persone al cuore del modello ICAM
L’approccio di ICAM attribuisce un ruolo centrale alle persone, a partire da chi coltiva e lavora il cacao nei Paesi d’Origine. L’obiettivo è creare un ambiente lavorativo equo, dignitoso e capace di offrire opportunità di crescita, stabilità e benessere diffuso.
Nel 2025 festeggiamo i 15 anni dalla fondazione di ICAM Chocolate Uganda, progetto che oggi vede 183 dipendenti che si vanno ad aggiungere ai 422 che lavorano ad Orsenigo. In Uganda, con l’obiettivo di favorire un cambiamento profondo è stata attribuita un’importanza fondamentale al contributo delle donne nella gestione delle piantagioni e nella valorizzazione e promozione del loro contributo come motore di cambiamento. Nelle comunità di cacao ugandesi, si stima infatti che oltre il 70% delle attività agricole sia svolto da donne: un dato che contrasta con la bassa presenza femminile nei ruoli decisionali. Per questo motivo, l’azienda ha sviluppato politiche attive per la valorizzazione della leadership femminile, a partire dalla governance dei gruppi di coltivatori. Con l’obiettivo di favorire un cambiamento profondo, il progetto Sustainable Farming ha introdotto la metodologia “Gender Action Learning System”, implementata dalla ONG Solidaridad. Un approccio finalizzato a una maggiore consapevolezza e pianificazione finanziare condivisa tra l’uomo e la donna con l’obiettivo di riequilibrare i ruoli all’interno delle famiglie e nelle comunità, migliorare la gestione delle risorse finanziarie e generare una situazione di parità fra i ruoli come leva di sviluppo per l’intera comunità. Come esito di questo percorso virtuoso, oggi all’interno dei gruppi VSLA, è stato definito che almeno uno dei tre ruoli di vertice (presidente, segretario, tesoriere) debba essere ricoperto da una donna.
Il benessere delle persone è al centro dell’attività dell’Azienda anche nella sede italiana, dove l’impegno concreto è quello di offrire ai propri collaboratori condizioni di lavoro soddisfacenti. L’attenzione al work-life balance è uno dei pilastri sanciti nell’accordo integrativo aziendale, che caratterizza la società e la distingue sul mercato. Anche la formazione aziendale è un driver attraverso cui ICAM si prende cura dei percorsi di crescita delle proprie persone. Nel 2024, sono state infatti erogate oltre 20.380 ore di formazione interna, con moduli dedicati alla sicurezza, alle soft skill, all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità.
L’attenzione alle persone si espande oltre il perimetro aziendale, al territorio comasco e alle realtà locali. Nel solo 2024 l’azienda ha infatti donato oltre 1,1 milioni di euro in prodotti alimentari a enti del terzo settore, organizzazioni benefiche, associazioni che si occupano di contrasto alla povertà, educazione e inclusione. Questo valore è il risultato di un impegno sistematico e continuativo, che vede la sostenibilità come responsabilità diffusa e partecipata.
Integrazione produttiva, impatto positivo su processi e tecnologie: la doppia transizione di ICAM
L’impegno di ICAM verso la sostenibilità ambientale si concretizza anche nelle scelte industriali. Lo stabilimento di Orsenigo è un modello di efficienza, grazie a un impianto di trigenerazione che produce simultaneamente energia elettrica, calore e acqua refrigerata. Nel 2024, il 77% del fabbisogno energetico dello stabilimento è stato coperto da questa fonte interna, mentre il restante è stato acquistato dalla rete nazionale e proviene da fonti rinnovabili.
Grazie a investimenti mirati in efficienza energetica e innovazione industriale, ICAM ha ridotto del 30% l’intensità emissiva Scope 1 e 2 rispetto al 2020. Il monitoraggio continuo, supportato da tecnologie 4.0 e da un approccio integrato alla sostenibilità, consente di controllare i consumi per tonnellata prodotta e l’impronta carbonica complessiva.
In parallelo, anche il packaging evolve in chiave sostenibile: nel 2024 l’azienda ha raggiunto il 93% degli imballaggi primari riciclabili (1.039 tonnellate), mentre l’uso di materiali compostabili certificati è cresciuto del 38%, riducendo di 73 tonnellate la plastica tradizionale. Potenziato anche il sistema di recupero degli scarti, grazie alla mappatura dei punti critici e interventi mirati, come la riduzione dei residui derivanti dal lavaggio degli allergeni.
Per ICAM, innovare significa crescere in modo responsabile, coniugando sostenibilità ambientale e progresso tecnologico. La “double transition” – ambientale e digitale – oggi rappresenta un percorso imprescindibile per costruire un futuro in cui qualità, efficienza e rispetto per il pianeta procedono insieme. Dallo sviluppo di modelli agricoli resilienti al contenimento dell’impatto industriale, fino ad arrivare alle analisi predittive e alla digitalizzazione dei processi produttivi, ogni scelta è la rappresentazione pratica della vocazione di ICAM a essere un’impresa fondata su una cultura del valore che unisce persone, territorio e visione globale.